L’era dei commenti su qualsiasi cosa ha sdoganato tipologie di pensiero così assurde e paradossali da essere ben poco credibili. Un amico che frequenta i social, e che è esperto di comunicazione, tempo fa mi disse che quando si scrive un commento non si può argomentare più di tanto perchè non lo legge nessuno, ergo i commenti sono fatti per non argomentare.
L’era dei commenti su qualsiasi cosa ha sdoganato tipologie di pensiero così assurde e paradossali da essere ben poco credibili. Un amico che frequenta i social, e che è esperto di comunicazione, tempo fa mi disse che quando si scrive un commento non si può argomentare più di tanto perchè non lo legge nessuno, ergo i commenti sono fatti per non argomentare. Infatti i commenti si limitano più che altro a sentenze di una, due o qualche riga al massimo. Siamo alla deriva della non comunicazione dove se eccedi le due righe già non ti legge più nessuno e, se lo dice e lo pratica anche l’esperto di comunicazione, vuol dire che siamo messi proprio male.
Ma vediamo un po’ alcune di queste tipologie di commenti.
C’è chi legge solo il titolo di un articolo e commenta a vanvera qualcosa che spesso nel testo è già spiegato, quindi dimostra che non ha letto l’articolo. Leggere un articolo impegna tempo e cervello, invece fare un commento basandosi solo sul titolo è molto più facile e ha più presa, perciò chi fa il commento/sentenza, spesso di una riga o due, ha il solo obiettivo di smontare la tesi dell’articolo basandosi esclusivamente sul titolo.
Poi ci sono i grandi classici del commento disfattista e ignorante; il primo è quello per il quale qualsiasi proposta si faccia, qualsiasi cosa si dica, viene commentata in varie forme ma poi alla fine viene data sempre la stessa sentenza: costa troppo. Non importa cosa, costa tutto troppo. La vita è cara, solo i ricchi se lo possono permettere, i poveri come fanno (e chi commenta non è mai quel povero a cui si fa cenno), ecc…
Si potrebbe scrivere anche che qualcosa è gratis o che non costa nulla farlo e ugualmente ci sarebbe qualcuno che in automatico direbbe che costa troppo.
Il secondo classico del commento: è tutta colpa dei politici. Il che ha la sua base di verità ma i politici sono eletti dalle persone o comunque si permette loro di fare quello che pare loro, quindi chi se la prende sempre e solo con i politici (bersaglio assai facile modello “piove governo ladro”) allontana da sé ogni responsabilità e ogni tentativo di cambiare le cose, tanto è impossibile, finché non cambia la politica non cambierà nulla. Così si è al sicuro di poter continuare a fare nel proprio piccolo come e peggio dei politici.
Terzo commento classico: finché non cambiano tutti gli italiani, non si può fare nulla. Infatti è vero, perché è impossibile cambiare tutti gli italiani; ma basterebbe cambiassero in molti meno per avere risultati strepitosi. Ma conviene dire la banalità di non poter cambiare tutti gli italiani per dimostrare che qualsiasi cosa si faccia o si proponga non può funzionare. Anche in questo caso ci si mette al sicuro, finché non vedremo l’ultimo dei 59 milioni di italiani cambiare, noi non faremo nulla di certo.
Quarto commento classico: bisogna partire dai giovani, dalle scuole. Certo ma bisogna partire da tutti, perché tutti possono dare un contributo fondamentale. Affermare che bisogna partire dai giovani, detto spesso da chi non lo è più, significa anche in quel caso tirarsi fuori. Ci pensino i giovani, loro devono cambiare, mica noi.
Quinto commento classico: ci stanno nascondendo le vere soluzioni, invenzioni, scoperte ecc. Può darsi ma nel frattempo ci sono così tante soluzioni da adottare che non si capisce perché si aspetta a metterle in pratica o ad agire in attesa di improbabili miracolose soluzioni.
Sesto commento classico: non si può fare, che è gemello del costa troppo. Qualsiasi cosa si proponga, ma proprio qualsiasi, c’è sempre qualcuno che dirà che nel suo paese, nella sua città, nella sua nazione, non si può fare, perché il cugino di un amico dello zio della nuora del cognato ha provato a fare questo o quello e non glielo hanno fatto fare, ergo, non si può fare nulla.
Anche se di rimando si argomenta che l’ostacolo si può superare perché ci sono soluzioni o si portano esempi di qualcuno che quell’ostacolo lo ha superato, anche in quel caso, non si può fare. E chi dice che non si può fare, ovviamente lo dice anche in questo caso perché così ha l’alibi che il suo non fare nulla è giustificato. In questo modo disincentiva qualsiasi soluzione e si mette al sicuro che nessuno possa dimostrargli applicando soluzioni che se si volesse si potrebbe fare. Il che sarebbe insopportabile per chi da sempre con il proprio disfattismo, la propria ignoranza si trascina avanti in una vita fatta di tristezza e povertà nel ridursi al dover accusare gli altri per poter giustificare la propria ignavia, il proprio cinismo. Se qualcuno gli dimostrasse il contrario e cioè che a prescindere dai problemi, dalle difficoltà, dai luoghi comuni si può fare perché dipende da ognuno di noi, sarebbe perduto. Si può fare ma loro non vogliono fare, non vogliono cambiare e questo alimenta la loro rabbia e si vedono commenti pesantissimi anche violenti, pur di allontanare lo spettro della possibilità. Se non ci riesco io (o più semplicemente non voglio), non accetto che altri ci riescano perché sennò mi dimostrerebbero che sono un inetto. E non solo non ci deve riuscire nessuno ma chi ci prova va letteralmente abbattuto, demolito in ogni modo, che non si azzardi a dimostrarmi la mia nullità, il mio cinismo, la mia sconfitta.
E anche se si dimostra che ci sono posti dove malgrado i problemi, la fame e le bombe la gente fa e si attiva e produce progetti meravigliosi, i disfattisti ignoranti diventano ancora più schiumosi e lo stesso tirano fuori improbabili e ridicole sentenze per dimostrare una volta di più che la disonestà, la malafede, l’ignoranza, la povertà morale e la semplice stupidità sono sempre incinte e partoriscono costantemente idiozie spesso coperte da nick name e vigliaccate simili. Tanto cosa ci vuole a digitare stupidaggini per chi non ha niente da fare e vive di frustrazione…
Perciò seguire o rispondere alle valanghe di commenti vuoti o di odio, non serve assolutamente a niente, tempo sprecato. Tanto chi apprezza il valore e l’utilità di chi scrive non prezzolato da nessuno lo fa perché crede ancora che si possa vivere in un mondo diverso da quello che si sta suicidando e non perde certo tempo a commentare stupidaggini spacciate per commenti.
Infine bene non dimenticare che i commenti distruttivi senza basi alcune sono spesso opera di chi è direttamente pagato da questa o quella azienda interessata. Con i mezzi economici spropositati che hanno multinazionali e aziende varie, c’è tanta gente al loro soldo che ha proprio il compito di commentare per demolire tesi scomode, basta vedere la quantità illimitata di falsità che circola per rendersene conto.