Lo abbiamo visto con Greta Thunberg, che inveiva nei pellegrinaggi ai palazzi del potere, che se la prendeva con questi o quei potenti che la accoglievano con sorrisi, strette di mano e pacchette sulle spalle, per poi fregarsene totalmente delle sue parole e proteste.
Oceaniche manifestazioni bellamente ignorate e poi totalmente tacitate dalla questione Covid in una coincidenza assai singolare.
Ogni decisione dai palazzi del potere vari non fa che ribadire un concetto ormai chiaro e scottanto come il sole di questa estate infernale: da quei palazzi non arriverà nessuna salvezza, nessun intervento risolutivo per una umanità in grave pericolo di sopravvivenza. Non solo non arriverà nessuna salvezza ma si spinge sempre più sull’acceleratore di una macchina impazzita che non sta nemmeno più andando verso il baratro, è già in volo.
Viene sferrato un attacco senza precedenti all’ambiente
Quindi alla salute delle persone: nucleare, gas, rigassificatori, inceneritori, grandi opere, autostrade, cementificazione, disboscamenti e ogni altra sorta di devastazione per i quali sono state opportunamente stanziate cifre enormi con la scusa del covid. E oltre al danno, la beffa di camuffare tutta questa roba come un piano di risanamento ambientale. Ma ormai lo sappiamo che la parola ambiente nella bocca di chi ha solo il profitto come ragione di vita non significa nulla.
La distruzione procede senza se e senza ma, grazie a capitali immensi che permettono di influenzare qualsiasi governo, qualsiasi media con un corredo di pubblicità martellanti che fanno credere pure che la benzina è verde o il nucleare e il gas sono amici dell’ambiente. Prossimamente ci diranno anche che la terra è a forma di cono e gli elefanti volano grazie alle loro grandi orecchie.
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L’obiettivo è chiaro:
Potenti e multinazionali varie sanno bene che ormai il mondo è alla catastrofe e cercano così da una parte di raschiare dal fondo del barile (in ogni senso) gli ultimi profitti possibili, dall’altra cercano di impedire, soffocare qualsiasi tipo di presa di coscienza, di protesta da parte delle persone che vedono sempre più in pericolo la loro sopravvivenza.
Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio, la tragedia di mesi e mesi senza pioggia dovrebbe convincere anche le pietre che siamo in una situazione catastrofica e non si sta facendo niente per impedirlo. E se i mega ricchi del pianeta già pensano di salvarsi andando chissà dove nello spazio, di certo è un altro chiaro segnale di come sta la situazione. Chi meglio di loro può sapere dove stiamo andando a schiantarci, con migliaia di persone che lavorano al loro servizio e che conoscono perfettamente ogni dato, ogni proiezione, ogni grafico.
Siamo spacciati?
Ancora no, ma bisogna smettere di investire tempo, energie, soldi, lavoro, risorse di ogni tipo sperando che la politica, i parlamenti, i governi possano invertire la rotta, non lo hanno fatto fino ad adesso, figuriamoci se lo fanno adesso che si trovano dei piatti d’oro traboccanti di soldi sotto il naso. O le persone salvano se stesse o nessuno lo farà per loro.
Ormai abbiamo le informazioni, le tecnologie, il sapere, le conoscenze, le capacità, i soldi per costruire dal basso le arche per salvarci. Ci si deve mettere insieme in mille e mille progetti di ecovicinati e coinvolgere tutte le persone di buona volontà, recuperare territori, smettere di lavorare per la devastazione, qualsiasi sia il nostro posto di lavoro se ha a che fare direttamente o indirettamente con la situazione attuale.
Recuperare il senso della comunità, agire localmente, lavorare per l’autosufficienza alimentare ed energetica, la protezione assoluta del bene acqua. Fare tutto questo significa dare da lavorare a milioni di persone finalmente per il benessere e non per produrre infinite superflue e dannose merci.
E per chi crede ancora di influenzare la politica
Solo attraverso un cambiamento radicale di economia, lavoro, produzione, mentalità la politica dovrà rispondere diversamente e forse farà qualcosa, se non altro per non finire votata solo dai propri parenti stretti o magari nemmeno quelli.
Quindi ben vengano politici, amministratori onesti e di buona volontà che vogliono aiutare il cambiamento ma non si aspetti loro per farlo.
Se vuoi prendere qualche spunto per iniziare ad agire dal basso di consiglio questa lettura L’Italia verso del emissioni zero.
Paolo Ermani_C’è anche un altro modo