Le centrali nucleari sono una tecnologia che da quando è stata messa in pratica non ha fatto altro che creare disastri e costi inimmaginabili. E ora il Giappone ha deciso di rilasciare in mare scorie radioattive ottenute dall’acqua che è servita per tentare di raffreddare i reattori nucleari della centrale di Fukushima…
Leggi tuttoQuando qualcuno dice che siamo una specie intelligente dubito sempre fortemente. Sembra che da 200 mila anni a questa parte veniamo considerati pure sapiens, ma di sapiens non stiamo dimostrando granché; ci stiamo invece dimostrando molto stupidens. La sequela di follia criminale che alberga le menti umane dedite al profitto senza scrupoli è ormai infinita e ogni volta che si pensa di aver toccato il fondo, eccoci a trivellare per raggiungere livelli ancora più estremi e impensabili. Il mostro nucleare militare che minaccia di distruggere il mondo a ogni istante ha un degno competitor nella sua versione cosiddetta civile, che poi è stata sviluppata proprio per supportare quella militare.
Le centrali nucleari sono una tecnologia che da quando è stata messa in pratica non ha fatto altro che creare disastri e costi inimmaginabili. Come se ciò non bastasse, darà alle future generazione lasciti di morte con le scorie radioattive che dureranno per le prossime centinaia di migliaia di anni. Non era abbastanza fare danni irreparabili ieri e oggi, dovevamo assicurarci che i danni ci fossero praticamente per sempre.
In questa saga del male ecco aggiungersi un altro capitolo: il Giappone ha deciso di rilasciare in mare una immensa quantità di scorie radioattive ottenute dall’acqua che è servita per tentare di raffreddare i reattori nucleari della centrale di Fukushima, gravemente danneggiata dallo tsunami del marzo 2011. Questo, che non è di certo il primo incidente nucleare in quel paese, è accaduto nel modernissimo e infallibile Giappone.
I cavalieri dell’apocalisse nucleare infatti quando ci fu il disastro di Chernobyl in Russia nel 1986, tra le tante menzogne, ci raccontarono che la tecnologia dei russi era vetusta, con quella occidentale non sarebbe mai potuto succedere nulla di simile. I cavalieri però non citarono che nel 1979 avvenne un incidente simile nei super tecnologici Stati Uniti alla centrale di Three Mile Island e per un miracolo non si ebbe una catastrofe come quella in Russia.
I cavalieri dissero anche che comunque con il passare degli anni la tecnologia sarebbe progredita e mai più ci sarebbe stata una Chernobyl. Nel frattempo però si susseguirono incidenti ovunque fino ad arrivare al 2011 a Fukushima laddove, a detta dei cavalieri, la tecnologia sarebbe dovuta essere infallibile e per lo più in Giappone, paese in teoria ben più progredito ed efficiente di quello russo.
Importante notare che il progresso tecnologico in ambito nucleare (e non solo) è la storiella che ci raccontano da anni e ogni volta questo fantomatico progresso, che doveva risolvere tutti i problemi, non fa che produrre catastrofi.
Gli apprendisti stregoni del nucleare, non contenti di aver fallito totalmente su tutta la linea, ora vogliono usare il mare che è di tutti e di nessuno, come fogna dove scaricare il loro ennesimo mostruoso fallimento.
E nonostante si tratti di un disastro epocale, questa notizia trova spazio solo in qualche trafiletto di cronaca estera. Alla faccia dell’informazione attenta alla nostra salute che per tre anni ci ha terrorizzato con la faccenda Covid! Dove sono i soliti paladini della salute che sembravano tanto interessati al nostro bene? Dove sono gli esperti da salotto televisivo che sbraitano contro questa catastrofe sanitaria? Dove sono gli scienziati che ci difendono? E come mai sono spariti e riappaiono solo e unicamente quando si parla di pandemie? Ma molto probabilmente tutto quello che non ha a che fare con il Covid è una salute che non porta bonifici, quindi ovviamente non esiste.
Per chi dopo tutto questo ha ancora coraggio di parlare di nucleare, consiglio un bel bagnetto purificatore nelle acque adiacenti la centrale di Fukushima, tanto non c’è alcun pericolo, anzi probabilmente gli esperti o gli scienziati prezzolati, a seconda del bisogno, ci direbbero che è benefico, come andare alle terme. E in effetti le “autorità” giapponesi minimizzano il tutto: siamo nei parametri, dicono, non c’è pericolo. Ma se è così allora che bisogno c’è di scaricare in mare quell’acqua? Ci facciano dei bei laghetti dove la gente può andare a nuotare liberamente, se non c’è davvero nessun pericolo.
Infatti la faccenda è così tranquilla e pulita che la Cina ha già bloccato le esportazioni di pesce giapponese, e i cinesi non si può certo dire che siano difensori dell’ambiente e della tutela della salute dei loro cittadini, visto che sono il paese più inquinato del mondo. Se non si fidano loro, figuriamoci cosa ci potrà essere dentro a quell’acqua… Ma non c’è da stupirsi di nulla, nell’era dell’homo stupidens possiamo tranquillamente dire e fare tutto e il contrario di tutto, tanto a rimetterci siamo sempre e solo noi (altrimenti che stupidens saremmo…).