Qualcuno si ricorderà le campagne martellanti di anni fa per la metanizzazione ovunque con gli slogan come “il metano ti dà una mano” e corbellerie simili. Si ricorderà anche che a chi diceva di intervenire piuttosto con il risparmio energetico, gli si rispondeva che “costava troppo”; allo stesso tempo però si buttavano soldi pubblici sprecandoli a tutto spiano e a livello privato si comprava ogni possibile merce superflua. Se si fosse agito con intelligenza prima, non ci sarebbero i problemi e i costi attuali.
All’epoca quindi chi usava il cervello non aveva alcuna voce in capitolo; non che oggi ce l’abbia, ma almeno i fatti gli danno pienamente ragione. C’era infatti chi avvertiva saggiamente che metanizzare tutto ci rendeva dipendenti da una fonte fossile climalterante, proveniente dall’estero ed esauribile. Ma le multinazionali del fossile, con tutti i soldi che avevano, tacitavano ogni voce dissonante.
A suon di soldi si compravano pubblicità ovunque, e l’esistenza dei media mainstream dipende in gran parte dalla pubblicità. Così il cerchio si chiudeva; quei pochi che avvertivano del pericolo venivano ridicolizzati o tacciati di essere contro il progresso per farci tornare alle candele.
Eccoci ora arrivati alla situazione inevitabile che chiunque poteva capire e cioè che legarsi fortemente a una sola fonte, per lo più fossile e proveniente dall’estero, era un suicidio. Ancora più folle era farlo nel paese del sole, dove con la riduzione degli sprechi e l’utilizzo delle energie rinnovabili potremmo tranquillamente essere indipendenti. Se la politica, i decisori avessero onestà, ammetterebbero il loro errore e cambierebbero direzione.
Così adesso il prezzo del gas è alle stelle e ingenuamente si imputa alla speculazione, come se la vendita dell’energia fossile non sia stata solo e sempre una speculazione. E nonostante sia alla luce del sole l’assoluta follia della politica attuata fino ad ora, si continua imperterriti. Del resto politici e multinazionali fossili non possono che fare altrimenti, con gli interessi e i soldi che ci sono in gioco non cambieranno mai e non serve l’evidenza, non servono i fatti, perché non c’è alcuna razionalità nelle scelte energetiche, così come in quelle sanitarie, ambientali, dell’istruzione, alimentari, agricole ecc. che seguono obiettivi di profitto.
Quindi forti dei soldi, le multinazionali spingono ancora più sull’acceleratore, si prevede più gas e continuano pure a raccontarci la barzelletta che il gas è amico dell’ambiente. Praticando il risparmio energetico, cioè una vera politica della riduzione degli immensi sprechi, potremmo ad esempio eliminare da subito gran parte dell’uso del gas da riscaldamento e il resto sostituirlo con le fonti rinnovabili. Tutto semplice e fattibile, se solo si volesse. Quindi nessuna delle minacce che rimarremmo al freddo ha senso, sono solo assurdità dette per fare incassare ancora più soldi a chi ha già incassato cifre colossali e non gli bastano mai. Al freddo ci si rimane di sicuro se si continua a portare avanti una politica che ha il solo scopo di intascare soldi facendo gli interessi di grandi potentati economici e multinazionali.
Se invece finalmente si accende il cervello e si agisce direttamente utilizzando le tecnologie e le conoscenze che già ora ci sono, possiamo stare al caldo e risparmiare tanti soldi. Ma statene certi che anche oggi i padroni del fossile vi diranno che se azionate il cervello volete tornare alle candele, ma la verità è che con la loro politica suicida ci porteranno direttamente alle caverne, altro che candele.
Sarà finalmente la volta buona di smettere di credere alle idiozie e azionare i neuroni?
Dai padroni del fossile e dalla politica che li avalla non arriverà nessuna vera soluzione, dobbiamo agire noi in prima persona e per questo ho scritto un manuale di pronto intervento per tutti coloro che non vogliono rimanere al freddo, vogliono risparmiare soldi e vivere in una società autenticamente sostenibile e che tutela l’ambiente. E da questo manuale non ci guadagna nessuna casa editrice legata a quei gruppi di media mainstream di cui sopra. Un ulteriore piccolo gesto di coerenza che ha grandi conseguenze.
Paolo Ermani_C’è anche un altro modo