Se qualcuno si azzarda a mettere in discussione la presunta comodità della vita moderna viene subito trattato come un pazzo, uno che vuole ritornare alle candele, che non capisce le meravigliose opportunità che ci danno le invenzioni tecnologiche che ci rendono la vita più “facile” e “comoda”.
Più tecnologia e meno tempo
Ma se fosse davvero tutto così comodo e facile, perché non abbiamo mai tempo per “vivere” e corriamo costantemente?
La comodità sarebbe tale se ad esempio lavorassimo due o tre ore al giorno e poi molto comodamente ci godessimo la vita giocando, leggendo, non facendo niente o sognando, meditando, contemplando la strabiliante bellezza della natura, amando noi stessi o altri, passando del tempo con loro, coltivando i nostri interessi.
Allora davvero si potrebbe parlare di tecnologia o progresso che ci dà la comodità.
Ma succede esattamente il contrario di tutto questo; la comodità presunta che ci arriverebbe da tante invenzioni tecnologiche è propedeutica a farci lavorare e soprattutto a farci comprare sempre di più, così per comprare sempre di più dobbiamo lavorare sempre di più e non si esce dal circolo vizioso.
Lo smartphon e sua la “comodità”
Un cellulare è comodo, comodissimo, peccato che ci rende sempre rintracciabili e quindi sempre sull’attenti per qualsiasi datore di lavoro. Lo stesso succede se il datore di lavoro siamo noi: saremo sempre sull’attenti per i clienti che non dobbiamo assolutamente perdere.
Inoltre il cellulare aumenta all’infinito le possibili attività che però si scontrano con la nostra giornata che sempre di quelle ore è fatta, non si può allungare all’infinito; quindi nella impossibile rincorsa a tutto, si finisce per stressarsi.
Il web e sua la “comodità”
Internet è comodo, comodissimo, peccato che attraverso la rete veniamo bombardati da ogni tipo di pubblicità che ci spinge a comprare l’impossibile che poi ci porterà a lavorare sempre di più.
Comprare tutto al supermercato oppure on line è comodo, comodissimo, peccato che poi si compra molto più di quello che ci serve, la gran parte si butterà o rimarrà inservibile in qualche cassetto o cantina; intanto però avremmo lavorato tanto per acquistare tutte quelle cose comodamente con un click.
E l’automobile
Prendere l’auto anche per andare in bagno è comodo, comodissimo, peccato che poi per mantenerla servono ormai vari stipendi e tantissime di ore di lavoro.
Mettere in discussione la “comodità”
Sommate queste con altre presunte comodità e vedrete che tutti questi vantaggi ed effettiva comodità non ci sono. L’alternativa non è certo tornare alle candele ma mettere in discussione un sistema che, con il falso mito della comodità, ci fa credere che la vita sia più semplice e che siamo liberi di fare quello che ci pare, quando si verifica esattamente il contrario; tutto è complicato, non abbiamo mai tempo, siamo sempre di corsa, stressati, spesso infelici perchè facciamo esattamente quello che ci dice chi vuole venderci di tutto in cambio della nostra intera esistenza. Altro che godersi la vita.
Nemmeno in vacanza abbiamo la possibilità di stare “comodi” perché, avendo ubbidito al sistema che dice che dobbiamo fare tutti le stesse cose, andiamo tutti in vacanza negli stessi periodi e ci ritroviamo ammassati negli stessi posti, con stress e scomodità che avevamo lasciato nei nostri luoghi abituali di vita.
Ovviamente il solito, banale e scontato commento a queste affermazioni è: basta avere tanti soldi e allora sì che si fa quello che si vuole, anche niente. Eppure i ricchi lavorano come pazzi e sono stressatissimi per star dietro alla loro malattia di ricchezza; lo stesso Elon Musk, fra gli uomini più ricchi della terra, afferma di lavorare 120 ore alla settimana!
Alla faccia della comodità e del progresso! E quando vivrà il poverello? Mai presumibilmente.
Non prendiamoci in giro; la vera comodità è fare quello che ci fa stare bene, con tanto tempo per noi. E per fare questo non serve il progresso delle vendite, serve il progresso dei cervelli e quello costa poco e rende molto.
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Paolo Ermani _ C’è anche un altro modo