Davide Mariotti ha scelto il mestiere di installatore di impianti a energie rinnovabili. Ma lo fa con un’etica e una sensibilità non usuali, con un amore sincero per l’ambiente e con una “cultura delle relazioni” che lo rende molto di più di quello che la sua figura professionale parrebbe esprimere. Lo ho intervistato.
Davide Mariotti, classe 1986, tre figli di 2, 8 e 9 anni, abita nel grossetano con la sua compagna di vita. Ha fatto parte dell’opposizione in consiglio comunale a Roccalbegna dal 2011 al 2021, ha portato avanti progetti sportivi all’interno del Comune anche in collaborazione con la Polisportiva Scansano. Con una forte passione per le tradizioni locali, coltiva progetti di ricerca antropologica e canti popolari.
Dal 2015 è titolare dell’Azienda Energia e Sole Service, che opera nell’ambito delle energie rinnovabili in tutta la Toscana, con base nel piccolo Comune alle pendici del Monte Amiata, nel quale affonda le sue radici più profonde.
Davide, perchè hai scelto di fare l’installatore di energie rinnovabili e di quali impianti ti occupi nello specifico?
«Come spesso accade nella vita, sono le casualità a definire il nostro destino, nel lontano 2009 mi sono trasferito a Firenze, dove mi ero stabilito provvisoriamente per stare vicino alla mia ex compagna, in fase di completamento degli studi universitari. Purtroppo constatai ben presto che la città non offre molte opportunità per la gente semplice, e nonostante il mio corso di studi professionalizzante, non riuscii mai a trovare un vero e proprio lavoro, riducendomi a farne due contemporaneamente, con il compenso dei quali riuscivo a malapena a pagare l’affitto, che si sa a Firenze non essere certo fra i più ‘economici’ d’Italia.
Così preventivamente me ne tornai al mio paesello, nell’entroterra Grossetano. Roccalbegna, paese se non tra i più ricchi di possibilità per i giovani, se non altro patria della tranquillità e del benessere psicofisico. Le scelte più improbabili e controcorrente, come dicevo, molto spesso definiscono la nostra vita, e un’opportunità di lavoro mi aprì la strada alle energie rinnovabili. Ho avuto così la possibilità di lavorare assieme ed alle dipendenze di un ingegnere tedesco, che dal 2007 si era stabilito in un podere a Santa Caterina, a due chilometri da casa mia. Quest’ultimo aveva avviato una proficua attività nell’ambito delle energie alternative, potendo contare su un bel bagaglio di esperienza maturato in Germania nella rinomata ditta di pannelli solari Solvis con sede a Braunschweig.
Così dall’agosto 2011 ho cominciato a mettere le mani su fotovoltaici, caldaie di ogni genere, pompe di calore e solari termici, conoscendo fra clienti e installatori, molte persone interessanti, sia in ambito lavorativo che personale. Nel 2015 ho avviato la mia impresa che a tutt’oggi conduco come Energia e Sole Service. La cosa che meglio ho notato in questi anni, è che chi si interessa alle energie rinnovabili, ha spesso una mentalità alternativa e pertanto stimolante in ogni sua sfaccettatura».
Si parla tanto di superbonus, credi che sia effettivamente una buona soluzione o ci sono delle criticità?
«Credo che, ogni qualvolta si incentiva la produzione di energia rinnovabile su larga scala con impianti domestici sia sempre una buona cosa. Forse si poteva restare su percentuali di sgravio più basse 80/90%, per far sì che il mercato non saturasse di persone disinteressate che accedono al super-bonus solamente per meri interessi economici piuttosto che di tutela ambientale. Altra cosa è la gestione che si fa del credito d’imposta. Nella quasi totalità dei casi, è stata data la possibilità di cedere ad istituti di credito la propria percentuale di sgravi sulle future tasse, spettante al singolo cittadino che effettua l’intervento. Così per il superbonus, come per i bonus minori (50% per il fotovotaico e 65% dell’ecobonus).
In questo contesto i grandi gruppi finanziari si sono buttati a capofitto sugli investimenti dei cittadini, in una gara all’acquisto dei crediti al ribasso, che ad oggigiorno si sono trasformati a tutti gli effetti in una cripto-moneta da commerciare e scambiare. Adesso visto il problema in questione, lo Stato ha provveduto a limitare in qualche modo le cessioni degli stessi, ma grosse speculazioni sono in atto e saranno portate avanti nel prossimo periodo. La grande richiesta di impianti alternativi a livello globale, ha stimolato inoltre un grosso aumento delle materie prime e degli impianti rinnovabili conseguentemente prodotti, così, ad oggi si hanno aumenti di circa 15/30% sui costi di installazione rispetto per esempio ad un anno fa. Questo fattore purtroppo ricade sulle tasche dei cittadini, insieme ai forti e recenti aumenti delle bollette domestiche».
Quali impianti vengono installati maggiormente e per quali motivi, più per il risparmio economico o per la tutela ambientale?
«Difficile a dirsi, credo che, come detto precedentemente, i motivi per i quali si installano impianti di energie rinnovabili, siano da ricercarsi in ambito economico, e lo dimostra il fatto che si hanno picchi di installazioni nei momenti in cui questi ultimi sono maggiormente incentivati. Ma questo è lo stesso motivo ad esempio per il quale si fa maggiormente raccolta differenziata, o si effettuano meno sprechi. Non vorrei cadere troppo sul materialismo, ma si sa che la mentalità illuminata dell’uomo è una condizione ancora tutta in divenire».
Che consigli daresti per chi vuole installare un impianto ad energie rinnovabili e quali valutazioni deve fare preliminarmente?
«Premetto che seguo da anni la permacultura, che insieme al mio essere libertario, è una condizione mentale, prima ancora che una pratica. Pertanto il consiglio che darei a un aspirante fruitore di energia rinnovabile, è quello di valutare tutte le energie che ha a disposizione in loco. Così chi ha a disposizione un bosco può pensare a una centrale termica combinata con caldaia o termostufa a legna e solare termico, che può garantire un buon approvvigionamento di calore anche nei periodi invernali se dimensionato correttamente e veicolato con terminali in emissione a bassa temperatura.
Chi invece ad esempio sta in città e ha a disposizione una buona falda di tetto, potrebbe pensare di coprirlo con pannelli fotovoltaici ed istallare una pompa di calore, di modo da rendersi pressochè indipendente a livello energetico. Le soluzioni possono essere molteplici, e fra le più variegate, per questo l’importanza di una buona consulenza preventiva, con aziende che non cerchino il maggior guadagno possibile e che non siano impantanate nei luoghi comuni di vecchi preconcetti istallativi, ma che siano ben aggiornati su tutte le novità che il mercato oggigiorno offre».
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Pensi che l’Italia potrebbe essere largamente alimentata da fonti rinnovabili e quali impedimenti ritieni siano i maggiori ostacoli da superare per raggiungere questo obiettivo?
«Riporto testuale l’analisi dell’Agenzia guidata da Fatih Birol, che conclude come il 2021 è stato un anno record per il settore: le installazioni di energie rinnovabili in tutto il mondo hanno raggiunto quota 290 gigawatt (GW), battendo così il 2020 e toccando un livello mai raggiunto prima. E questo nonostante il boom post pandemia dei prezzi dei materiali, come precedentemente accennato.
Le previsioni a medio termine sono ancora più incoraggianti della foto attuale nel comparto energetico: infatti secondo il Renewables Market Report, nei prossimi cinque anni la capacità globale di elettricità rinnovabile aumenterà di oltre il 60% rispetto ai livelli del 2020, fino a superare i 4800 GW, vale a dire la potenza generata attualmente da combustibili fossili ed energia nucleare insieme. “Le energie rinnovabili”, sono destinate a rappresentare quasi il 95% dell’aumento della potenza globale della capacità fino al 2026, con il solo fotovoltaico che ne fornirà più della metà”.
Leggendo fra le righe, si può capire quanto scellerata ed in malafede, sia ancora l’opinione di chi porta avanti politiche nucleari, denotando tra l’altro un pensiero ed una visione completamente ottusa rispetto al futuro del pianeta. L’Italia va da se, che dall’alto del suo sole che la irradia, sia candidata ad essere da esempio per tutto il mondo, che sicuramente saprà vestirsi di un verde sgargiante negli anni a venire».
Secondo la tua esperienza ci sono ditte italiane che fanno prodotti affidabili nel campo delle energie rinnovabili? O siamo ancora molto dipendenti dall’estero?
«Secondo la mia esperienza posso dire che, ad esempio la Germania, leader nell’assemblaggio di impianti di energia rinnovabile, utilizza molto spesso componenti made in Italy, questo dimostra ancora una volta la nostra forza nel comparto manifatturiero e dovrebbe farci riflettere sulla svendita che quest’ultimo settore sta subendo, anche grazie anche alle politiche di delocalizzazione in atto, ”non molto” osteggiate dai nostri governanti.
Non possiamo pretendere che i grossi gruppi finanziari siano umanizzati e legati al benessere sociale e collettivo, altrettanto però dobbiamo pretendere dalla politica, della quale si deve riappropriare il popolo che l’ha per troppo tempo trascurata. Spesso penso alla politica come a una donna della quale non notiamo più la grande bellezza, per abitudine o per pigrizia».
Nella tua zona ti occupi anche di progetti sociali che rafforzino il senso di comunità. Di quali progetti si tratta e perché te ne occupi?
«Ho collaborato e fatto parte spesso nella mia vita, di associazioni di volontariato nelle varie frazioni e nel capoluogo comunale. Ad oggi, pur riconoscendone l’importanza e la dedizione delle persone che ne fanno parte, credo che il settore del volontariato sia sfruttato biecamente dalla politica per tappare buchi che in realtà dovrebbero essere ricoperti con soldi e stipendi pubblici (il buon vecchio walfare di cui nessuno più parla a causa del procrastinato tempo di austerità), ruoli chiave come ad esempio la promozione del territorio affidati alla buona volontà del singolo cittadino, interventi di primo soccorso come la croce rossa o la misericordia che spesso essendo di prossimità, salvano vite umane, nella maggior parte dei casi svolti da personale volontario a cui dovremmo erigere statue per il sacrificio che compiono.
Con la recente riforma del terzo settore poi, si sono di fatto equiparate le APS a una normale azienda che fa profitti, così che il ruolo delle associazioni stesse diventa ancora più precario. Guardo con interesse alle nuove forme di cooperativismo, in special modo mi riferisco alle nuove Cooperative di comunità che stanno sbocciando come fiori a primavera in tutto il territorio nazionale. Anche a Roccalbegna, un gruppo di ragazze volenterose, ne ha costituita una, a cui prontamente ho provveduto ad associarmi, dando una mano quando posso.
Quest’ultima si occupa di ospitalità diffusa, affittando e ridando vita a case sfitte, incrementando il turismo sostenibile nel territorio, svolgendo inoltre attività sociali di cultura e sport, gestendo il centro visite a servizio delle aree protette all’interno del comune (Riserva regionale Pescinello e Bosco di Rocconi). Questa forma di cooperativa, ben promossa tra l’altro dalla Regione Toscana, credo sia un buon connubio fra attività di volontariato e lavoro retribuito, che può ridare linfa vitale ai piccoli borghi. Nel prossimo periodo tra l’altro assisteremo ad un ritorno della gente a questi piccoli paesi, dato che la pandemia stessa ci ha insegnato che la bella vita sta nel vivere, mangiare e lavorare sano».
Per contattare Davide:
cellulare 3346781735
emial: enesoleservice@gmail.com
Pagina Facebook: Energia e Sole Service
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Paolo Ermani_C’è anche un altro modo