Gli adoratori della cultura lisergica della crescita infinita pensavano che tutto fosse sempre disponibile, inesauribile e a basso costo. Ma non è così. E ora che i nodi vengono al pettine, l’opinione pubblica è distratta e schiacciata sotto altre contingenze che premono perché si guardi da un’altra parte...
Il governo si preoccupa esclusivamente di vaccinare qualsiasi essere vivente respiri per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai cupi problemi che all’orizzonte diventano sempre più gravi; infatti con la globalizzazione, cioè la dipendenza pressochè totale dalle multinazionali padrone del mondo, stanno venendo i nodi al pettine.
Il consumatore tipo è a rischio di black out
Gli adoratori della cultura lisergica della crescita infinita pensavano che tutto fosse sempre disponibile, inesauribile e a basso costo, peccato (o per fortuna) che la natura e la vera economia funzionano in maniera ben diversa da chi studia economia nelle prestigiose università in cui impara favolette come la mano invisibile del mercato, l’aggressione ai mercati globali, la crescita infinita, come per magia, in un mondo dalle risorse finite. E questa gente piena di titoli altisonanti ma di una ignoranza abissale è quella che poi decide le nostre sorti.
Ora ci si accorge che le materie prime sono tutt’altro che infinite e aumentano vertiginosamente di prezzo, che il costo del lavoro non può contare per sempre su schiavi che guadagnano miserie, perché anche lo schiavo lontano dagli occhi e dal cuore vuole diventare come il consumatore occidentale e quindi pure lui deve guadagnare di più per comprarsi l’impossibile. I costi di conseguenza lievitano e noi, che abbiamo creduto a chi ci diceva che la vita era solo e unicamente una compravendita, ci troviamo sempre più dipendenti da merci e approvvigionamenti esteri che se vengono a mancare sono dolori veri. Né i ridicoli sovranisti della domenica, né i maghi o meglio gli stregoni dell’economia, sanno neanche lontanamente come risolvere qualsiasi crisi, figuriamoci una crisi di aumento vertiginoso dei prezzi e di rischio black out energetici.
E’ uscito il mio nuovo libro
L’Italia verso le emissioni zer0
Guida pratica di intervento per persone che vogliono agire subito
L’ indipendenza dai combustibili fossili
Ci hanno legato ben bene al collo il nodo scorsoio dei combustibili fossili che importiamo dall’estero, gas in primis,(leggi anche L’Italia impiccata al nodo scorsoio del gas) dicendoci che è ecologico e che siamo più indipendenti cioè due contraddizioni in termini e adesso che le mani straniere su quei combustibili fossili chiudono i rubinetti, gli stregoni non sanno ovviamente cosa fare. Nulla è stato fatto per aumentare la nostra indipendenza alimentare ed energetica e le file di ore di fronte ai supermercati o i supermercati stessi, razziati al tempo dello sciopero degli autotrasportatori o in tempi di lockdown, avrebbero dovuto insegnare qualcosa. Invece niente, non si è imparato nulla, del resto è difficile imparare qualcosa di cui si è totalmente ignoranti, cioè la vera economia e la gestione delle risorse.
Nulla è stato fatto per rendere l’Italia paese del sole e con una posizione geoclimatica spettacolare, energeticamente indipendente dai combustibili fossili e dall’estero. Niente è stato fatto per insegnare anche solo un minimo di autosufficienza alimentare alle famiglie, in compenso si sono disseminati centri commerciali ovunque come se potessero fare ricresce i prodotti all’infinito, creando fra i tanti danni anche montagne ingestibili di rifiuti. Niente è stato fatto in nessuna direzione per la vera tutela dei cittadini.
Se la stessa ostinazione e lo stesso martellamento fatto sui vaccini, che stanno peraltro dimostrando tutti i loro enormi limiti, fossero stati utilizzati per rendere le famiglie maggiormente indipendenti e sane, ora saremmo un paese come un giardino fiorito con una qualità della vita e salute altissima, incurante degli aumenti di questo e quello e dei rubinetti energetici esteri che si chiudono.
I 3 perchè dei prossimi black out
Ai prossimi inevitabili black out e aumenti dei prezzi, diamo già in anticipo le risposte che verranno fornite dagli stregoni allo sbaraglio:
1) E’ colpa degli ambientalisti (argomento classico, buono per tutte le stagioni)
2) E’ colpa di chi non si vaccina (non c’entra nulla ma si sa che ormai di idiozie ne sparano a ripetizione ogni giorno quindi va bene qualsiasi cosa)
3) E’ colpa del Covid (del resto sappiamo che tutto è colpa del Covid anche l’eventuale caduta accidentale di qualche meteorite)
I consigli per uscire da questa situazione
Nel frattempo a chi non crede più agli stregoni dell’economia, a cui del tanto strombazzato popolo italiano interessa meno di zero, consiglio vivamente di mettersi insieme ad altre persone ricreando forti legami comunitari ovunque sia, dai quartieri alle campagne. Ci si organizzi per costruire sistemi di autosufficienza energetica e alimentare dove il collante non sarà solo quello tecnologico appropriato ma l’aiuto reciproco, la solidarietà, la fiducia, il supporto, lo scambio di conoscenze ed esperienze. Se si agirà in questo modo, si avranno maggiori possibilità di sopravvivenza ma anche meno costi e un sensibile aumento della salute, benessere e qualità della vita. Se ci si affiderà ancora a chi non ha altro obiettivo che tutelare i suoi interessi e di quelli che lo pagano, allora saranno nulle le speranze di uscirne in qualche modo. A noi la scelta.
Paolo Ermani_C’è anche un altro modo